Formarsi per non fermarsi: l’importanza della formazione continua

Sfrutto l’onda della precedente assenza dal blog per parlare di un argomento che riguarda anche la professione dello psicologo, ossia la formazione continua.

La psicologia, per quanto sia vista come una “cosa di pancia”, è soprattutto una scienza: la sua attività si basa su fondamenta di carattere scientifico, la cui ricerca e sperimentazione sono in continua evoluzione.

Per questa ragione lo psicologo è tenuto ad aggiornarsi e a formarsi in modo permanente, anche per poter migliorare la qualità della propria offerta in termini di prestazioni e servizi.

Il Codice Deontologico, inoltre, esplicita come sia importante essere consapevole dei propri limiti e di operare di conseguenza, in base alle proprie competenze.

A partire da quest’anno, fino al 2022, in virtù della definitiva inclusione della professione psicologica nel novero delle professioni sanitarie, vi è l’obbligo di acquisire 150 Crediti ECM (Educazione Continua in Medicina).

Il professionista sanitario, infatti, è obbligato a curare la propria formazione e competenza professionale nell’interesse della salute individuale e collettiva, la quale è requisito indispensabile per svolgere attività professionale in qualità di dipendente o libero professionista.

Quindi, perché è importante formarsi continuamente?

Il motivo non riguarda soltanto adempimenti di obblighi di legge, ma riguarda anche l’accrescimento di qualità della propria offerta in termini di servizi e prestazioni.

In conclusione, citando lo scrittore e fumettista Theodor Seuss Geise, “Più leggi, più cose saprai. Più impari, in più posti andrai”.

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