Ancora oggi è presente la convinzione di dover avere un’attitudine da duro, indispensabile per vivere e sopravvivere in un ambiente competitivo come il mondo sportivo.
Per quanto fattori fisici, biomeccanici e fisiologici vengano ancora visti come sufficienti, da quasi sessant’anni, la ricerca dimostra come allenare le abilità mentali sia possibile: non è sempre vero che certe abilità o lei hai o non le hai.
Allenare fattori mentali come motivazione, concentrazione, gestione dello stress e dell’ansia, fiducia in sé stessi e controllo delle emozioni si correla direttamente e positivamente con il miglioramento della performance.
La sinergia di fattori atletici, tecnici, tattici, situazionali e mentali è quindi importante per poter raggiungere la massima espressione in una prestazione sportiva.
“La mente tiene il ritmo. In allenamento, come in gara, è lei che ti consente di raggiungere l’armonia con il corpo. Non è facile durante gli allenamenti immaginare le sensazioni di gara, soprattutto quelle dello sfinimento, di quando starai combattendo con contro gli avversari, ma contro te stesso. Ma la tua mente deve cercare di allenarsi proprio in questo senso, perché prima o poi quel momento arriva.” (Sergio Chisari, triatleta e personal trainer)
Lo psicologo dello sport, tra i suoi compiti, propone programmi di allenamento mentale, composti da diverse tecniche selezionate in base alla tipologia di disciplina sportiva, agli obiettivi da raggiungere, all’età e al profilo di personalità dell’atleta.
Proprio perché lo psicologo non è focalizzato solo sul patologico, su ciò che non funziona, in questo caso specifico il fine è promuovere la costruzione di competenze e benessere, premesse della prestazione eccellente, valorizzando le caratteristiche e i punti di forza dell’atleta.